venerdì 30 aprile 2021

Mary Celeste - la nave fantasma

 Mary Celeste - la nave fantasma 


La Mary Celeste è un brigantino il cui equipaggio è scomparso quando navigava al largo delle Azzorre con le vele spiegate e tutto sembrava normale 

Ancora oggi non si sa spiegare quello che successe, era il dicembre del 1972 quando la nave che batte bandiera americana viene avvistato al largo delle Azzorre con vele spiegate e ponte deserto non c'era nessuno a governare, il capitano della Dei Gratia con il cannocchiale vede la nave fantasma.

Otto marinai due passeggeri sembrano scomparsi nel nulla, la nave era stata varata undici anni prima  con il nome di Amazon in Nuova Scozia, nonostante non ci fosse più nessuno il cibo e l'acqua erano sufficienti per navigare ancora per molto tempo e anche gli oggetti personali compresi oggetti di valore.

Non si tratta quindi di un atto di pirateria non c'è traccia di sangue. Quando il capitano che ha avvistato la nave sale a bordo vede le vele leggermente squarciate come se avesse affrontato una tempesta, il ponte e le stive sono piene di acqua.

I bidoni di alcool denaturato che aveva a bordo sono intatti, rotta la bussola e l'orologio  mancano il sestante e il cronometro e anche una scialuppa.

L'ultime notizie annotate sul diario di bordo risalgono al 25 novembre e avevano avvistato terra non si sa cosa sia successo ma si pensa alla sfortuna di quella nave che aveva già avuto numerosi incidenti prima.

Viene aperta un'inchiesta condotta da alti funzionari britannici dura tre mesi con un esperto sommozzatore che scandaglia lo scafo senza trovare niente.

Tra le storie che si sentono potrebbero aver abbandonato la nave per la combustione dei vapori dell'alcool nove infatti erano vuoti e poi essere morti in una tempesta. Ma i corpi non furono mai trovati quindi le leggende vengono alla luce per esempio il Kraken mostro marino 

L'ultimo viaggi finirà contro una scogliera ad Haiti per prendere soldi in una truffa assicurativa ma il capitano fu ucciso e i complici uno in manicomio e l'altro si è suicidato


giovedì 22 aprile 2021

luoghi infestati - Villa Magnoni - Ferrara

luoghi misteriosi - Villa Magnoni - Ferrara


Villa Magnoni si trova nel borgo di Cona, un piccolo paese della provincia di Ferrara e molti vanno a visitare questa particolare villa.

E' abbandonata da tanto tempo formata da una struttura residenziale e dalle stalle, con un giardino, lontana dal paese è ai limiti di un fitto bosco.

Come tutte le residenze abbandonate si raccontano storie misteriose 

Si parla di una strega che ha lanciato una maledizione sulla villa, si sentono urla lamenti e voci è sono apparse figure all'interno e all'esterno.

Alcuni anni fa la storia di una morte avvenuta proprio all'interno.

Quattro ragazzi che andarono a visitare la villa verso sera sentirono le urla di un bambino e quando uscirono videro alla finestra (una delle poche  che non è murata) una vecchietta che urlava ai ragazzi di andare via. Nell'allontanarsi ebbero un incidente con la macchina in cui tre persero la vita. 








sabato 10 aprile 2021

luoghi misteriosi - il castello di Vesime

  luoghi misteriosi - il castello di Vesime




castello di Vesime con i suoi imponenti ruderi, sorveglia ancora oggi dall’alto di un poggio, l’omonimo paese della Langa Astigiana, quasi a volerlo ancora proteggere dalle insidie del tempo passato.

Costruito intorno al 1200 e distrutto dagli spagnoli nel 1644, fu proprietà della potente famiglia Del Carretto, come si evince anche dallo schema architettonico, largamente usato dai nobili di quel casato (torre con corpo di fabbrica e muraglione che scende fino a cingere il borgo), in seguito fu ceduto ad altre famiglie.
Il castello ha pianta quadrilatera regolare, con una torre a pianta poligonale nello spigolo nord a forma di pentagono irregolare (con i due lati esterni al muro lunghi e i tre corti all’interno), abbastanza unica nel suo genere.
Nel 1983 si faceva non poca fatica a raggiungere le vestigia, facendosi strada in una fitta foresta di rovi che raggiungevano quasi  i 3 mt di altezza.
Da un primo esame del sito, nonostante le difficoltà legate alla presenza della rigogliosa vegetazione di cui sopra, si notava che si erano conservati quasi interi solo due dei quattro muri perimetrali (nord-ovest e nord-est), mentre degli altri due rimaneva ben poco.
La torre era mancante delle volte interne, ad eccezione di quella di sostegno del tetto, mentre all’esterno vi erano tracce di un muro inglobante i resti di un’altra torre quadrata, con belle feritoie arciere.
Degno di interesse, un passaggio intermurale visibile verso la sommità del muro nord-ovest, di quelli utilizzati di norma per consentire lo spostamento all’interno del castello senza essere notati, particolarità che si può vedere quasi esclusivamente nei manufatti diruti (il castello di Avigliana in provincia di Torino ne è un esempio).
Dopo qualche tempo durante un successivo sopraluogo, la foresta di rovi era sparita per cui l’esterno e l’interno del castello risultavano perfettamente agibili e visibili, portando anche alla luce un arco in pietra, facente presumibilmente parte di un porticato del piano terra dell’edificio.
Il tutto dava l’impressione dell’avvio di qualche progetto di recupero del complesso, ma ad un attento esame, era evidente che sotto c’era dell’altro.
In prossimità del suddetto arco, era stato scavato un grande pozzo circolare di circa 4 mt di diametro per circa 5 di profondità e di fianco erano presenti altri tre o quattro scavi a forma di sepoltura, inoltre un altro scavo, poco profondo, era stato eseguito alla base interna della torre, senza nessuna indicazione riferita ad un eventuale cantiere in corso d’opera, ma la presenza di una carriola, una pala ed un piccone, facevano chiaramente pensare all’iniziativa di un singolo o al massimo di due persone.
Chi erano? Cosa cercavano?

Pare che una leggenda locale parlasse di un tesoro ancora nascosto tra quelle mura, ma che nessuno l’avesse mai cercato a causa dell’aura sinistra che sovrasta il luogo.
Era abbastanza evidente che gli ignoti cavatori sapessero bene cosa cercare, ma non esattamente dove.
La superficie interna del castello era di circa 400 m2, che i personaggi avevano prima bonificato dal roveto senza però bruciarlo, forse per non attirare l’attenzione, ma tagliandolo dalle radici e trasportando le ramaglie altrove (nelle vicinanze non vi era più traccia delle piante), per poi cimentarsi in scavi non proprio archeologici estremamente faticosi, in quanto, solo per portarsi al piano di campagna originario, si dovevano estrarre dalle buche, macerie, detriti e terra per uno spessore di circa 2 metri derivanti dal collasso del castello stesso.

el lato nord-est era visibile anche se nascosto, un probabile accesso a locali sotterranei, che a giudicare dalle condizioni, e dall’aspetto pericolante, sembrava inesplorato da anni e non interessato dai sondaggi succitati.
I lavori furono abbandonati qualche tempo dopo, ma non è dato di conoscere se i risultati siano stati quelli auspicati dagli anonimi sterratori.
Inoltre durante questa visita, sono stati scoperti dei biglietti scritti a mano, su carta da quaderno in vari anfratti della struttura, che invitavano a cercarne altri, come una specie di caccia al tesoro, ma dal contenuto alquanto sibillino e misterioso.
In tempi più recenti percorrendo la strada sterrata di accesso, in una curva prossima al castello, si notava tra i cespugli qualcosa di strano.
Si trattava di una specie di totem, fortemente rappresentativo di elementi negativi, da lasciare chiunque perplesso nel cercare di capirne le presunte funzioni.

Era stato costruito artigianalmente, utilizzando attrezzi ed oggetti in uso nella civiltà contadina, come da foto.
In passato già si avvertiva un certo disagio tutt’intorno al castello, ma quel totem fugava eventuali dubbi su quella sensazione.
Facendo ricerche sul simbolismo dei singoli pezzi che lo compongono si scopre che si tratta di rappresentazioni riconducibili a qualcosa di diabolico.
Una specie di messaggio davvero enigmatico, riservato a chi si inoltra in quel luogo, quasi a voler tenere lontani i curiosi.
Anche in questo caso, chi l’ha fatto e perché?
Questo è un altro mistero legato al vecchio maniero.


mistero - poltergeist di Rosenheim

 mistero - poltergeist di Rosenheim A Rosenheim, un paese dell'Alta Baviera in Germania nel novembre del 1967 nell'ufficio dell'...